
Perché lei sceglie il teatro?
Questa domanda fatta dalla psicoterapeuta innescò in Sophia una riflessione che la colpì profondamente.
Sophia adora il giorno in cui può calcare il palcoscenico e imparare l’arte della recitazione.
Il teatro, per lei, è un luogo protetto in cui può essere qualsiasi cosa, quando e come vuole.
Può cambiare identità da un momento all’altro: un giorno principessa e l’altro tigre.
E’ il suo posto sicuro poiché non si sente giudicata: quando entra in scena sa che il pubblico può criticare il suo personaggio e non la sua persona.
Il suo maestro dice sempre: “sul palco non esiste un giusto o sbagliato a discapito di assoluta assenza di giudizio!”
Tramite la recitazione riesce a comunicare le proprie emozioni e a incanalarle in maniera funzionale. Sceglie il teatro perché, in quel contesto, tutto ciò che lei considera difetti sia fisici che mentali, diventano caratteristiche del proprio personaggio.
Nessuna regola, nessun giudizio...solo lei: la sua immaginazione, la sua creatività e il suo bisogno di far diventare realtà i mostri che perennemente le bombardano la testa.
Sceglie il teatro perché, solo in quel posto, riesce a rallentare e a entrare in contatto con se stessa.
Sceglie il teatro per usare il suo corpo in maniera funzionale
Ecco!
Dopo una lunga riflessione, arrivò alla conclusione: scelgo il teatro perché per un attimo posso non essere me stessa, posso cambiare identità, entrare nella mia bolla e estraniarmi dalla realtà.
Nel teatro l’attore è estremamente a contatto con il pubblico, si nutre del calore degli applausi degli spettatori e lei di questo affetto ne ha veramente bisogno.
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