Aprire un rubinetto per noi è un gesto normale. Lavarci quando vogliamo e quando ne abbiamo bisogno, rinfrescarci o semplicemente bere un bicchiere d'acqua sono abitudini che diamo per scontate. Eppure ci sono luoghi nel mondo in cui tutto questo non può accadere. E a pagare il prezzo dell'assenza di infrastrutture e pozzi in grado di garantire l'acqua sono anche bambini e bambine. Ma c'è chi ha deciso di mettere a disposizione una parte importante della propria vita per le persone che soffrono tantissimi disagi. È il caso dell'associazione Surgentes che, da anni, si occupa di realizzare progetti che portino l'acqua nei paesi in difficoltà. Elisabetta Palmas fa parte di questa associazione e nella nostra intervista ha raccontato la sua esperienza sicuramente impegnativa, ma in grado di lasciare un bagaglio emotivo e insegnamenti importanti.
Se l'acqua non è un diritto, ci pensa Surgentes. Intervista a Elisabetta Palmas
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